L'idea progettuale prevede la costruzione di una centrale di pompaggio in val d’Ultimo, nei pressi di Pracupola e Santa Valburga con una capacità prevista di 400 MW.

Trattasi di un collegamento sotterraneo tra il lago di Quaira (12,8 milioni di mc) e il bacino artificiale di Zòccolo (33 milioni di mc) lungo la sinistra orografica della valle di Pracupola. La galleria di derivazione e anche la centrale saranno completamente interrate.

Una volta terminata la costruzione, saranno visibili solo i tre portali di accesso e un'apertura di ventilazione presso la camera di sovralimentazione. Un portale di accesso vicino al lago di Quaira, uno vicino al bacino di Zoccolo e uno vicino alla camera di apparato alla testa della condotta forzata.

Terna, il gestore della rete di trasmissione nazionale, sta lavorando a una soluzione per l’allacciamento alla rete e comunicherà ad Alperia la proposta tecnica, la cosiddetta “soluzione tecnica minima garantita”, a metà del 2024. I dettagli di tale soluzione saranno comunicati non appena disponibili.

Schema tecnico
Schema tecnico
Mappa panoramica del progetto
Mappa panoramica del progetto

 

Punto di accesso
Punto di accesso

PUNTI DI FORZA DEL SITO

  • Possibilità di sfruttare i bacini e le infrastrutture già esistenti: 
    gli impianti già in uso saranno utilizzati in modo ancora più efficiente.
     
  • Costruzione in sotterraneo: 
    solo i tre punti di accesso alla centrale saranno visibili dall’esterno e l'intera centrale sarà realizzata in sotterraneo.
     
  • Presenza di un notevole dislivello: 
    il considerevole dislivello di circa 1.100 metri consentirà di ottenere l’elevata potenza di 400 megawatt se pur con un deflusso relativamente basso.

 

 

ASPETTI AMBIENTALI

  • Fatta eccezione per i tre portali di accesso e per la finestra di ventilazione del pozzo piezometrico, i nuovi impianti saranno completamente invisibili: il corpo della centrale sulla sponda nord del lago di Zòccolo si situerà all'interno della montagna a una profondità di circa 400 m. Il sistema idraulico sarà interrato e le prese di derivazione per entrambi i laghi si troveranno sotto il livello dell'acqua. Va aggiunto che la centrale utilizzerà due bacini artificiali già esistenti e impianti già in esercizio.

Punto die accesso
Punto die accesso

  • Polvere e rumore. A tutela della natura, delle persone e dell'ambiente, in fase di progettazione si prevedono misure volte a prevenire, ridurre al minimo o, se necessario, compensare gli impatti negativi del cantiere.
     
  • Salvaguardia della qualità delle sorgenti: Le prime indagini hanno rivelato che le sorgenti si trovano in strati vicini alla superficie e che non sono quindi interessate dal tracciato della galleria situato in profondità.  Allo stato attuale delle conoscenze, non si prevede un impatto negativo sulle sorgenti. È previsto un programma di esplorazione geologica e idrogeologica e un monitoraggio a lungo termine per registrare gli scarichi delle sorgenti e la qualità dell'acqua. In caso di deterioramento, adotteremo misure per compensarlo. “Laghi del Covolo”: i laghi del Covolo si trovano a un'altitudine di 2.400 metri, alle spalle del Gran Ladro, e sono quindi lontani dalla galleria di derivazione. Le indagini condotte finora hanno dimostrato che il rischio di impatto sui laghi è minimo o trascurabile. Dalle prime indagini è emerso che le sorgenti si trovano in strati vicini alla superficie e che quindi non sono interessate dalla galleria che corre in profondità. Sono comunque previsti un programma di indagini geologiche e idrogeologiche e un monitoraggio a lungo termine. Si possono inoltre effettuare interventi strutturali sul rivestimento della galleria per prevenire eventuali infiltrazioni. Il programma di indagini geologiche ci fornirà ulteriori indicazioni.
     
  • Materiale di scavo. I lavori di costruzione si svolgeranno principalmente in sotterraneo. Sono previsti tre punti di accesso: in alto (lago di Quaira), in basso (lago di Zòccolo) e al centro (camera valvole). È prevista anche una finestra di ventilazione per il pozzo piezometrico. Si produrranno 500.000 mc di materiale. Secondo i primi riscontri, il materiale di scavo si presta a essere riciclato e potrà quindi essere riutilizzato sia per il cantiere stesso che per altri progetti di riqualificazione in valle (es. lavori di miglioramento, infrastruttura, ecc.). Il materiale può ad esempio essere utilizzato per riprogettare la sponda nord del lago di Zòccolo dove si potrebbero realizzare un nuovo laghetto naturale e un'area ricreativa. Il materiale da costruzione (cemento, acciaio, turbine, ecc.) che non può essere reperito localmente, dovrà essere portato in valle attraverso la strada provinciale.